Carie dentale allarme tra i bambini: la fascia di popolazione più a rischio
In base a un recente studio, con un campione di oltre seimila bambini in età prescolare, è un problema di salute pubblica irrisolto. Soprattutto fra quanti hanno un background non europeo
A lanciare l’allarme, è uno studio pubblicato su Bmc Pediatrics di cui primo firmatario è Guglielmo Campus, professore di Odontoiatria preventiva e medicina preventiva e epidemiologia orale all’università di Berna: “In Italia, la carie dentale nei bambini in età prescolare è un problema di salute pubblica irrisolto, soprattutto nelle aree a basso reddito e tra i gruppi socialmente ed economicamente più svantaggiati in particolare con background non europeo”.
Lo studio ha utilizzato i dati su 6.825 bambini fra i 3 e i 4 anni (52,8% femmine), ottenuti dalla seconda indagine epidemiologica denominata “National pathfinder on children’s oral health in Italy”, promossa nel 2016 dal Centro di collaborazione per l’epidemiologia e l’odontoiatria di comunità dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di Milano che si è conclusa nel 2017. Già da quell’indagine, pubblicata su Scientific Reports nel 2020, era emersa una correlazione significativa tra gravità della carie dentale e disuguaglianze socioeconomiche nei bambini di 12 anni. “Abbiamo voluto verificare come potesse essere diversa la situazione della salute orale rispetto ai bambini di origine italiana e quelli non di origine italiana”, spiega il professor Campus.
Situazione generale positiva ma grandi ineguaglianze
In generale, le patologie odontoiatriche da carie dentale sono da tempo in diminuzione. Grazie fondamentalmente alla diffusione della fluoroprofilassi, il Dmft (acronimo per Decayed, missing and filled teeth, l’indice che misura il numero di denti cariati, persi e otturati per la carie dentale) è sceso notevolmente nei bambini di 6 e 12 anni: dai 12 denti cariati (a 12 anni di età) di 25 anni fa allo 0,8 di oggi. Per quanto riguarda i bambini di 4 anni, la percentuale di malati di carie è passata dal 30% nel 2007-2009 all’attuale al 24% . Nella popolazione di origine europea i bambini “carie free” sono il 73.6%, in quella non europea purtroppo i malati sono quasi l’80%.
In occasione della Giornata mondiale di promozione della salute orale, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha dichiarato che c’è una quota di popolazione italiana che rinuncia alle cure dentistiche per motivi economici: “La salute orale è un tema dell’agenda di Governo e necessita di un programma di odontoiatria sociale”. Per il ministro della Salute è fondamentale agire prima: “La prevenzione rappresenta la prima concreta forma di salute orale nell’odontoiatria sociale, la maggior parte dei problemi di salute orale, infatti, è legata, come per le altre malattie croniche non trasmissibili, a una serie di fattori di rischio modificabili. Pensiamo che in Italia si consumano giornalmente circa 87,5 grammi di zucchero pro-capite, quando l’Oms ne consiglia un consumo giornaliero al massimo di 36 grammi.L’applicazione costante di semplici ed economiche misure di prevenzione personale, unita a controlli regolari, potrebbe evitare, o almeno ridurre o procrastinare, la necessità di cure più complesse, talora non pienamente risolutive, e con costi largamente più elevati”.
Fonti: www.corriere.it – www.bmcpediatr.biomedcentral.com – www.sanitainformazione.it